CENTINA
12/12/2015 – 16/01/2016
Estratto dal testo critico a cura di Marco Cirillo Pedri.
Centina non è un artista facile da digerire. Il suo lavoro è risposta violenta, grottesca, bizzarra, alla società del consumismo sfrenato, alla cementificazione selvaggia, agli appalti su appalti su appalti che hanno riempito il nostro bel paese di giganti di cemento abbandonati, spogliati da ogni loro funzione, scheletri di un finto benessere socio economico, carcasse in decomposizione composte da muschio, pietra, ferro, ruggine, vetri rotti, calcinacci, legni bruciati, muri distrutti, dimenticati da tutto e da tutti.
La generazione di Centina nasce e cresce in questa società mutante e tentacolare votata solo al Dio Denaro, pronta a creare e distruggere lasciando dietro di sè solo capannoni in rovina e fabbriche abbandonate.
Extract from the critical text by Marco Cirillo Pedri.
Centina is not an artist easy to take. His work is a violent, grotesque, bizarre response to the society of unbridled consumerism, to the reckless overbuilding, to the subcontracts on subcontracts on subcontracts that have filled our beautiful country with abandoned giant concrete buildings, stripped of all their function, skeletons of a fake social and economic well-being, rotting carcasses made up in moss, stone, iron, rust, broken glass, rubble, burnt wood, destroyed walls, forgotten by everyone and everything.
Centina’s generation was born and raised in this mutant and sprawling society voted only to the God Money, ready to create and destroy leaving behind only buildings in ruins and abandoned factories.