CARLES GARCIA O’DOWD A.K.A. G.O’D.
Carles Garcia O’Dowd aka G.O’D è un artista visivo e illustratore spagnolo nato a Maiorca, nelle Isole Baleari nel 1988 da padre castigliano e madre irlandese.
Da quando era bambino la sua attività preferita è sempre stata quella del disegno intercalato con cartoni animati, fumetti, videogames, giochi di strada, arrampicate sugli alberi e snorkeling nelle acque limpide delle spiagge rocciose di Maiorca. Ha sempre utilizzato il disegno per fuggire dalla realtà essendo il mezzo più semplice e naturale per lui per riflettere i suoi pensieri senza dover per forza ricorrere all’uso della parola. Non appena ne ha avuto l’opportunità, nel 2006, si è traferito a Barcellona a studiare all’Istituto d’Arte. Usufruendo del progetto Erasmus ha vissuto e studiato dal 2008 al 2010 ad Amburgo in Germania, poi dal 2010 al 2011 grazie a una borsa di studio, a Guadalajara in Messico. In questo periodo scopre la scena underground grazie al Festival Crack! – Fumetti Dirompenti di Roma, dove, come dichiara egli stesso in un’intervista, è rimasto realmente “fulminato” dall’ampiezza, dalla qualità e dalla varietà delle proposte artistiche tutte rigorosamente libere da convenzioni commerciali e capitalistiche. Nel 2011 ha avuto la sua prima esperienza lavorativa con il Collettivo Beehive in Maine, U.S.A. prima di rientrare finalmente a Barcellona e conseguire la laurea nel 2012. Durante l’esperienza americana come membro del Collettivo Beehive, Carles conosce personalmente l’artista Pat Perry e matura la decisione di dedicare la sua vita all’arte. Lo stile di Carles è stato fortemente influenzato dalla cultura pop, dal punk e dal cyberpunk, dai cartoni animati, dai videogiochi, dalle fanzine, dalle autoproduzioni e dai fumetti e poi dai viaggi, dai movimenti antagonisti e in particolare dal Movimento Queer. Dal 2008 ha contribuito alla realizzazione di molte fanzine e pubblicazioni collettive e ha partecipato a innumerevoli festival underground sparsi per tutto il mondo. Dal 2012 al 2013 ha lavorato a Marsiglia, Francia, a Le Dernier Cri, dove ha approfondito le sue conoscenze tecniche serigrafiche sotto la guida di Pakito Bolino. Ha poi lavorato come co-editore della rivista Bosta e come co-organizzatore del Gutter Fest di Barcellona e del Festival Tropicana Dreams di Palma di Maiorca. A partire dal gennaio del 2014 realizza, lavorando per circa due anni con l’amica Tonina Matamalas, il progetto Uter. Questo è stato il progetto che ha avuto maggior successo nel quale è stato coinvolto Carles che gli ha permesso di conoscere a fondo il tema del femminismo, di viaggiare per presentare il lavoro in tutta Europa in oltre 15 nazioni diverse e di lavorare a fianco di un’altra persona per anni. Il progetto prende spunto dal dibattito che si svolse in quel periodo nel parlamento spagnolo dove la destra chiedeva l’abolizione dell’aborto libero e gratuito. Il cuore del progetto è un disegno narrativo gigante che ha come tema i diritti legati alla gestione della gestazione femminile. Una intricata immagine che mappa la scesa in campo di forze estranee quando c’è da decidere in merito ai nostri corpi. E’ stato interamente disegnato utilizzando metafore per sviluppare l’interazione e il dibattito con il pubblico sul tema dei diritti legati alla riproduzione e all’aborto durante le presentazioni del progetto. Dopo essersi dedicato al coordinamento di un centro collettivo di stampa, di serigrafia e d’insegnamento a Palma di Maiorca ha poi iniziato a lavorare dal 2016 ad oggi al progetto “ The Rise and Fall of Eden” (Heaven is a town much like Shagaluf), una visual opera che è parte di un lungo progetto di stampe dedicate alla creazione di una cosmogonia basata sulla sua personale visione della società neo-liberale. Anche questo è un progetto che parte da un disegno gigante realizzato tra Palma di Maiorca e Londra che stabilisce un dialogo tra l’industria del turismo selvaggio della costa mediterranea di Maiorca e la gentrificazione di una metropoli come Londra. L’opera coinvolge lavoratori e consumatori, abitanti locali e turisti, nativi e colonizzatori in un’eccessiva, delirante e umoristica stravaganza grafica. Una parodia di cartoni animati in cui creature ed entità simboliche convergono in ogni stampa per dare uno sguardo a scene e momenti particolari della storia di questo universo congetturandone a poco a poco la sua cronaca. Nel 2018, il progetto “The Rise and Fall of Eden” prende forma di un magnifico leporello, Closer to Heaven, realizzato in serigrafia con Strane Dizioni. Dal 2016 a oggi Carles porta avanti anche un altro progetto che descrive il lato drammatico dell’amore romantico il cui titolo è basato su un modo di dire tipicamente spagnolo per indicare la tua anima gemella e dalla constatazione che invece si tratta di qualcos’altro. “No es tu media Naranja, es tu Exprimidor” – “Non è la tua dolce metà, è il tuo spremitore”. Il progetto è stato corredato dalla realizzazione di un leporello interamente serigrafato a mano e stampato in quattro colorazioni diverse dall’artista. I lavori di Carles Garcia O’Dowd sono stati esposti nel corso degli ultimi anni in Spagna, Francia, Gran Bretagna, Svizzera, Italia, e Cina. La mostra proposta da Tekè Gallery è la più completa sinora a lui dedicata. E questo è solo l’inizio.
Carles Garcia O’Dowd aka G.O’D is a Spanish visual artist and illustrator born in Mallorca, in the Balearic Islands in 1988 by Castilian father and Irish mother.
Since he was a child his favorite activity has always been that of drawing intercalated with cartoons, comics, videogames, street games, tree climbing and snorkeling in the clear waters of the rocky beaches of Mallorca. He has always used drawing to escape from reality being the simplest and most natural way for him to reflect his thoughts without having to resort to the use of the word. As soon as he had the opportunity, in 2006, he moved to Barcelona to study at the Art Institute. Taking advantage of the Erasmus project, he lived and studied from 2008 to 2010 in Hamburg, Germany, then from 2010 to 2011 thanks to a scholarship, in Guadalajara, Mexico. During this time he discovered the underground scene thanks to the “Crack Festival! – Disruptive Comics” of Rome, where, as he himself stated in an interview, he was really “struck down” by the breadth, quality and variety of artistic proposals all strictly free of commercial and capitalist conventions. In 2011 he had his first work experience with the Beehive Collective in Maine, U.S.A. before finally returning to Barcelona and graduating in 2012. During the American experience as a member of the Beehive Collective, Carles knows the artist Pat Perry personally and takes the decision to dedicate his life to art. Carles’ style has been strongly influenced by pop culture, punk and cyberpunk, cartoons, video games, fanzines, self-productions and comics and then by travel, by antagonistic movements and in particular by the Queer Movement. Since 2008 he has contributed to the creation of many fanzines and collective publications and has participated in countless underground festivals around the world. From 2012 to 2013 he worked in Marseille, France, at Le Dernier Cri, where he deepened his screen printing technical knowledge under the guidance of Pakito Bolino. He then worked as co-editor of Bosta magazine and as co-organizer of the Gutter Fest in Barcelona and the Tropicana Dreams Festival in Palma de Mallorca. Beginning in January 2014, he worked on the Uter project, working for about two years with his friend Tonina Matamalas. This was the most successful project in which Carles was involved, which allowed him to get to know the theme of feminism, to travel to present work across Europe in over 15 different countries and to work alongside another person for years. The project was inspired by the debate that took place at that time in the Spanish parliament where the right demanded the abolition of free and free abortion. The heart of the project is a giant narrative drawing whose theme is the rights related to the management of women’s gestation. An intricate image that maps the descent into the field of extraneous forces when there is to decide about our bodies. It was entirely designed using metaphors to develop interaction and debate with the public on the subject of reproduction and abortion rights during project presentations. After dedicating himself to the coordination of a collective printing, screen printing and teaching center in Palma de Mallorca, he then started working from 2016 to today on the project “The Rise and Fall of Eden” (Heaven is a town much like Shagaluf) , a visual work that is part of a long project of prints dedicated to the creation of a cosmogony based on his personal vision of the neo-liberal society. This is also a project that starts with a giant design created between Palma de Mallorca and London that establishes a dialogue between the wild tourism industry on the Mediterranean coast of Majorca and the gentrification of a metropolis like London. The work involves workers and consumers, local inhabitants and tourists, natives and colonizers in an excessive, delirious and humorous graphic extravagance. A parody of cartoons in which symbolic creatures and entities converge in each print to take a look at particular scenes and moments in the history of this universe, conjecturing its chronicle little by little. In 2018, the project “The Rise and Fall of Eden” takes the form of a magnificent screen printed accordion book, Closer to Heaven, made with the italian publisher Strane Dizioni. From 2016 to today Carles is also carrying out another project that describes the dramatic side of romantic love whose title is based on a typically Spanish way of saying to indicate your soul mate and from the observation that instead it is something else. “No es tu media Naranja, es tu Exprimidor” – “It is not your sweetheart, it is your squeezer”. The project was accompanied by the creation of a small book entirely screen-printed by hand in four different colors by the artist. The works of Carles Garcia O’Dowd have been exhibited over the last few years in Spain, France, Great Britain, Switzerland, Italy, and China. The exhibition proposed by Tekè Gallery is the most complete so far dedicated to him.
And this is only the beginning.