CARLES GARCIA O’DOWD A.K.A. G.O’D.
CLOSER TO HEAVEN
14/06/2019 – 03/08/2019

 

 

Il viaggio psichedelico della galleria Teké ha avuto inizio con la mostra dedicata alle atmosfere claustrofobiche e lisergiche di Gianluca Lerici a.k.a. Professor Bad Trip (classe 1963) per proseguire nei mondi cupi e distopici, ma dal forte sapore punk/retro/rockabilly, di Igor Hofbauer (classe 1974) per successivamente immergersi nel geometrico e sconfinato universo a 8bit generato dalle mente di Jesse Jacobs (classe 1981).
Teké Gallery arriva al 5°anno di attività proponendo un giovane talento spagnolo che negli ultimi anni sta riscontrando sempre più successo e apprezzamento nei festival di fumetti alternativi dedicati all’autoproduzione in tutto il mondo: Carles García O’Dowd (Palma, 1988) meglio conosciuto con il soprannome di Carles G.O’D.
Carles, nato sul finire degli anni 80, rappresenta a pieno un altro salto generazionale di tutto quel movimento culturale underground nato nel fumetto a partire dagli anni ‘60.
Come nei lavori degli altri autori della galleria precedentemente citati, anche in quelli di G.O’D. si viene rapiti dalla forte capacità grafica di rappresentare in maniera libera, cruda, senza filtri, i problemi sociali e morali che affliggono la civiltà moderna utilizzando personaggi e situazioni grottesche e al limite dell’inverosimile.
Lo spettatore è costretto a immergersi in micromondi infiniti, fatti di decine di livelli, situazioni, personaggi. Un universo illustrativo sovraffollato che rispecchia in pieno il tipo di società che stiamo vivendo e in cui si è formato lo spirito dell’artista spagnolo.
A differenza degli altri autori proposti (soprattutto Bad Trip e Hofbauer) quello in cui si muove Carles è il mondo del web, dei social, della comunicazione che si sta facendo sempre più veloce e immediata. Ogni cosa al mondo sta venendo semplificata per permettere alle persone di poter essere bombardate da ancora più stimoli e informazioni. Il dialogo quasi non esiste più e ci si esprime solo per brevi messaggi o icone, bisogna essere rapidi, immediati, sempre presenti, ovunque.
Questa accelerazione dei tempi moderni da un lato ci permette di abbattere i concetti di distanza e di tempo. Con un dispositivo e la giusta connessione a internet, possiamo essere presenti in qualsiasi momento in ogni parte del mondo. Detto così sembrerebbe il paradiso, peccato che nella realtà che viviamo, questa possibilità di un mondo internet senza confini, si trasforma in un costante bombardamento mediatico di milioni di pubblicità che ormai non riconosciamo neanche più, visto quanto sono abituati i nostri occhi e i nostri cervelli a essere bombardati, lobotomizzati.
Nelle illustrazioni di G.O’D. i personaggi spesso con facce sorridenti e inquietanti, dediti a ogni tipo di perversione, sono schiacciati dal contesto, diventano una parte della scenografia che vivono. Totalmente immersi e mimetizzati in queste grandi metropoli ricche di cartelloni e scritte pubblicitarie. Un universo al limite del Cyberpunk che ci riporta con la mente ai futuri immaginati negli anni ‘70 da pellicole come Blade Runner in un mondo che però ha una struttura di livelli impazziti che continuano a crescere, mutare e diventare labirintici facendoci perdere come nel gabinetto del Dottor Caligari.
Carles G.O’D., divino architetto, costruttore e creatore di questo mondo, affida la parola alla pura grafica e il significato alla mente dello spettatore, immersa in un mondo a metà tra i problemi sociali e la cultura pop di massa stratificata.
L’artista riesce a parlarci senza parole di temi forti che spaziano dall’aborto ai problemi legati turismo di massa con uno stile che lascia ampio spazio all’immaginazione e ciò nonostante la quantità di informazioni non stanca mai e ci permette di apprezzare ogni volta il lavoro come se fosse la prima volta che lo guardiamo, scoprendo sempre nuovi dettagli e situazioni che all’inizio ci erano sfuggiti.

Per apprezzare al massimo la comunicazione non verbale creata da Carles nelle sue opere, basta immergersi nel progetto Úter (creato in collaborazione con Tonina Matamalas),
un’illustrazione gigante che vuole parlare dei problemi legati al dibattito sull’aborto in Spagna.
Il tema, che ancora viene vissuto come un tabù in parecchie parti del mondo, è stato sviluppato in illustrazione attraverso i racconti, le testimonianze, i dibattiti aperti dalle persone e tradotto dall’autore in un universo continuo che passa da storia in storia, da testimonianza in testimonianza, trasmettendo tutto quello che dobbiamo sapere e su cui dovremmo interrogarci.

Il lavoro è stato sviluppato da G.O’D. in divenire, man mano che si accumulavano racconti sul tema, l’illustrazione continuava a crescere, come un enorme puzzle che diventa sempre più intricato e la cui soluzione sta solo nel continuo dibattito e nel provare a soffermarsi a pensare alle immagini che stiamo guardando senza lasciarci solo bombardare in maniera passiva.

Carles G.O’D., testimone dei tempi che stanno cambiando, narratore del nostro mondo che rischia ogni giorno di frantumarsi e sgretolarsi sotto il peso delle proprie immagini.

The psychedelic journey of Teké Gallery began with the exhibition dedicated to the claustrophobic and lysergic atmospheres of Gianluca Lerici a.k.a. Professor Bad Trip (born 1963) to continue in the gloomy and dystopian worlds, but with a strong punk/retro/ rockabilly flavor, by Igor Hofbauer (born in 1974) to then immerse himself in the geometric and boundless 8bit universe generated by the mind of Jesse Jacobs (class 1981).
Teké gallery arrives in its 5th year of activity proposing a young Spanish talent who in the recent years is finding more and more success and appreciation in the alternative comics festivals dedicated to the self-production worldwide: Carles García O’Dowd (Palma, 1988) better known as Carles G.O’D.
Carles, born at the end of the 80s, fully represents another generational leap of all that underground cultural movement born in the comic strip from the Sixties.
As in the works of the other authors of the gallery previously mentioned, also in those of G.O’D. the observer is kidnapped by the strong graphic ability to freely, rawly, without filters, represent the social and moral problems that afflict modern civilization by using characters and situations that are grotesque and almost unbelievable.
The spectator is forced to immerse himself in infinite microworlds, made up of dozens of levels, situations, characters. An overcrowded illustrative universe that fully reflects the type of society we are experiencing and in which the spirit of the Spanish artist was formed.
Unlike the other authors proposed (specially Bad Trip and Hofbauer), the playground in which Carles moves is the world of the web, of social media, of communication that is becoming faster and more immediate. Everything in the world is being simplified to allow people to be bombarded with even more stimuli and informations. Dialogue almost no longer exists and it is expressed only by short messages or icons, you must be rapid, immediate, always present, everywhere.
This acceleration of the modern times allows us to break down the concepts of distance and time. With a device and the right internet connection, we can be present at any time anywhere in the world. Announced in this way, it would seem like paradise, too bad that in the reality we live, this possibility of an internet world without borders, turns into a constant media bombardment of millions of advertisements that we no longer recognize even now, since how accustomed our eyes and our brains are to be bombed, lobotomized.
In the illustrations of G.O’D. the characters often with smiling and disturbing faces, dedicated to every kind of perversion, are crushed by the context, they become a part of the scenography they live. Totally immersed and camouflaged in these large metropolises full of billboards and advertising writings. A universe on the edge of Cyberpunk that brings us back to the minds of the future imagined in the 70s by movies like Blade Runner in a world that, however, has a structure of maddened levels that continue to grow, change and become labyrinthine making us lose it as in the cabinet of Dr. Caligari.
Carles G.O’D., divine architect, builder and creator of this world, entrusts the word to pure graphics and meaning to the mind of the viewer, immersed in a world halfway between social problems and the pop culture of stratified mass.
The artist manages to speak to us without words about strong themes that range from abortion to the problems linked to the mass tourism with a style that leaves ample space for imagination and, yet if the amount of informations never tires, allows us to appreciate every time the work as if it were the first time we look at it, always discovering new details and situations that we had missed at first.

To fully appreciate the non-verbal communication created by Carles in his works, just immerse yourself in the Úter project (created in collaboration with Tonina Matamalas),

a giant illustration that talk about the problems related to the debate on abortion in Spain. The theme, which is still experienced as a taboo in many parts of the world, has been developed in illustration through stories, testimonies, debates opened by people and translated by the author into a continuous universe that passes from history to history, from testimony to testimony, transmitting everything we need to know and about which we should ask ourselves.

The work was developed by G.O’D. in progress, as tales about the topic accumulated, the illustration continued to grow, like a huge puzzle that becomes increasingly intricate and whose solution lies only in the continuous debate and in trying to stop and think about the images we are looking at, without letting ourselves be bombarded passively.
Carles G.O’D., Witness of the times that are changing, narrator of our world that risks every day to shatter and crumble under the weight of their images.

 

 

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